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Qualcuno vuol darcela a bere Acqua minerale, uno scandalo sommerso

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Giuseppe Altamore  

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La prima edizione del libro è stata da noi pubblicata nel giugno 2003. Il libro ha subito acceso un forte dibattito e, suscitando grande curiosità e interesse dei lettori, è arrivato alla V ristampa. Oggi riproponiamo, in una nuova veste tascabile, l’inchiesta che racconta come una potentissima lobby abbia potuto condizionare le scelte politiche di vari governi e sia riuscita a ottenere una legislazione ad hoc, attenta alle esigenze commerciali dei produttori di acque minerali e poco rispettosa della salute dei consumatori. Spulciando la legge si scopre, infatti, che l’acqua di rubinetto può essere più sicura della minerale.

Il libro: Qualcuno vuol darcela a bere spiega quali interessi hanno spinto l’industria dell’acqua minerale a usare ogni mezzo per condizionare le scelte del Parlamento, fino a bloccare due tentativi di riforma della normativa che regola il settore. Si racconta come un perito chimico italiano sia riuscito a far avviare una procedura d’infrazione dell’Unione europea nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto delle direttive europee in materia di tutela della salute dei consumatori e come ancora una volta l’abbiano spuntata le multinazionali dell’acqua, che sono riuscite ad aggirare le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e perfino le severe norme del Codex alimentarius che regolano il commercio internazionale. Ma che cosa avevano da nascondere i produttori di acqua minerale? Che cosa hanno rischiato i consumatori che tuttora non possono sapere che cosa si nasconde nella bottiglia? Ben due procure della Repubblica (Torino e Bari) hanno indagato sull’affaire della minerale. Ci sono già stati dei sequestri e il ministero della Salute ha sospeso 126 autorizzazioni perché non in regola con l'ultima direttiva europea, secondo la quale l'acqua minerale e l'acqua del rubinetto finalmente devono rispettare simili parametri di sicurezza.

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