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Luciano Bellé
Nell'Atene del IV secolo un improvvisato investigatore, il sofista Melanolykos, indaga su un presunto suicidio ed un autentico omicidio, che lo porta a scoprire la pericolosissima verità che si nasconde in uno dei più famosi ed irrisolti misteri della Storia.
Il libro prende le mosse dalla fortunosa scoperta, da parte di un archeologo americano in viaggio turistico, di un gruppo di manoscritti originali del IV secolo a.C., tra cui l'inizio di un'orazione di Lisia, mai pronunciata e ignorata fino ad allora. Decifrando gli appunti che la correlano, si viene a conoscenza dell'indagine che l'oratore affida al sofista Melanolykos per scagionare un suo cliente dall'accusa di aver ucciso la moglie. Nel mondo vivace dell'Atene del quarto secolo, tra commercianti, soldati e schiavi, etere e soprattutto spregiudicati uomini politici, il sofista raggiunge alla fine la sospirata verità. Ma è talmente pericolosa da consigliare a lui un immediato espatrio verso la Sicilia, ed a Lisia di nascondere, in fretta, tutto il materiale in quel pozzo, poi interrato, dove verrà ritrovato solo ventiquattro secoli dopo.