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L'affondamento del Tripoli

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Enrico Alessandro Valsecchi 

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Una delle storie più drammatiche della marina mercantile italiana

Il libro. Nella notte tra il 17 e il 18 marzo 1918, a poca distanza da Capo Figari in Sardegna un sommergibile tedesco provocò l'affondamento del piroscafo “Tripoli”, in servizio tra Golfo Aranci e Civitavecchia. In quel tragico evento morirono oltre trecento persone tra civili, equipaggio e militari, molti dei quali appartenenti alla Brigata Sassari della Marina Militare. Da allora, una coltre di silenzio sembra essere calata, sia a livello nazionale, sia a livello locale, su quello che a suo tempo fu definito “il più grande disastro della navigazione commerciale in Sardegna, ed il più grave e drammatico episodio della Prima Guerra Mondiale che abbia coinvolto l'isola”. Grazie al paziente lavoro di ricostruzione fatto dallo scrittore Enrico Valsecchi, il libro ricostruisce nei particolari quella notte di tempesta e di morte. Il “Tripoli” assicurava il collegamento tra Golfo Aranci e Civitavecchia e il servizio era gestito dalle Ferrovie dello Stato; quella notte vi erano imbarcate quasi 500 persone. Il “Postale” partì da Golfo Aranci intorno alle 20 del 17 marzo 1918, scortato, fino alle ore 22, dal piroscafo “Principessa Mafalda” che tornò indietro, a causa delle avverse condizioni meteomarine. Alle 22.20, poco dopo l’inversione di rotta del “Principessa Mafalda”, il “Tripoli” venne silurato da un sommergibile tedesco. Impiegò quattro ore prima di affondare: quattro ore di terrore e panico per i passeggeri, drammaticamente intrappolati, vittime di una serie di assurde, disgraziate coincidenze: la radio in avaria, i ritardi nei soccorsi, la carenza di mezzi di salvataggio.

Questo libro è una riedizione riveduta ed ampliata del volume La notte del Tripoli sulla base di un'ulteriore documentazione.


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