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Mario Cennamo
Il libro. Anno 1539. L’arcivescovo di Genova, Innocenzo Cibo, è uno degli uomini più potenti d’Italia. È a capo delle diocesi di Messina, Beziers, Torino e Genova contemporaneamente, essendo passato per la guida delle curie di Savona e Ventimiglia, Mariana e Ajaccio e Marsiglia. Ovunque ha seminato contatti uomini devoti, gente fidata. Ma adesso quel gigante del Rinascimento con la sua rete di spie è paralizzato da una voce che stona nel suo coro. È una voce da Dio biblico quella che si leva tra gli omuncoli senza volto della corte del cardinale. È una voce intransigente e implacabile. È una voce omicida. Per dare un’identità al suo indegno, piccolo nemico il Cibo ha bisogno di un umile della stessa levatura. Lionello Villani, prevosto della Commenda di San Giovanni di Prè è l’alter ego perfetto dell’assassino. Uomo dalla morale discussa potrebbe stare fra i santi o i demoni. Potrebbe perfino pensare come la voce ignota…