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La Trappola. Intervista sul Mauriziano
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Michele Ruggiero
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La ricostruzione degli eventi riguardanti l'Ordine Mauriziano nelle parole dei diretti interessati, Emilia Clara Bergoglio e Gian Paolo Zanetta, intervistati da Michele Ruggiero, coautore del primo volume dedicato alla vicenda, Il caso Mauriziano.
Nuova edizione aggiornata e ampliate alla luce delle recenti sentenze che hanno portato all'assoluzione degli amministratori.
Il 29 dicembre 2006 la Corte dei Conti ha assolto in primo grado da ogni responsabilità gli ultimi amministratori, Emilia Clara Bergoglio e Gian Paolo Zanetta, accusati del crac dell'Ordne Mauriziano, proprietario dell'ospedale Umberto I di Torino e di altri nosocomi in Piemonte. Con la sentenza, che ha fatto seguito a una precedente ordinanza del 1 settembre 2005, le gravi accuse formulate nei loro confronti dalla Procura della Corte dei Conti, e sostenute da una precedente inchiesta degli ispettori ministeriali durante il governo Berlusconi, si sono letteralmente sgonfiate.
Per i giudici amministrativi, Bergoglio e Zanetta sono estranei al deficit di 376 milioni di euro sotto cui è collassato il plurisecolare Ordine, cancellato dalla storia con una pasticciata legge dello Stato il 21 gennaio del 2005. Non solo: le 925 "scandalose" e "ingiustificate" assunzioni addebitate loro, attorno alle quali era stata orchestrata una furiosa campagna stampa diffamatoria, sono risultate inesistenti. Al contrario, secondo i magistrati, quel centinaio di lavoratori regolarmente assunti per esigenze produttive, "ha contribuito al buon funzionamento delle strutture sanitarie che, in caso contrario, sarebbero rimaste inutilizzate o sottoutilizzate, con grave nocumento per la finanza pubblica".
In questa intervista, Bergoglio e Zanetta ricostruiscono con serenità il complicato puzzle degli avvenimenti, con l'intima convinzione che se il tempo ha fatto scoprire le loro inimmaginabili risorse caratteriali, le loro vite non si libereranno facilmente dall'ombra di quella altrettanto inimmaginabile, quanto ingiusta, mortificazione professionale.
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Michele Ruggiero