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La conquista della maggioranza

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 Alessandro Visani 

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Il libro. Nella primavera del 2004 ricorre l'ottantesimo anniversario delle elezioni politiche del 1924 che, rappresentarono un punto di svolta per la storia italiana e un momento decisivo della parabola mussoliniana. Con quelle elezioni Mussolini poté dotarsi di una maggioranza parlamentare certamente più affidabile di quella che lo aveva sostenuto nei primi mesi della sua esperienza ministeriale.
Quella maggioranza, formatasi in occasione della consultazione del 6 aprile, permise a Mussolini, una volta superate le gravi difficoltà seguite al delitto Matteotti, di avviare un rapido processo di smantellamento e di definitiva liquidazione dello stato liberale che portò infine all'instaurazione della dittatura e alla costruzione degli assetti di base dello stato totalitario. Buona parte della storiografia italiana, anche quella più recente, ha generalmente attribuito lo straordinario successo ottenuto dalle liste nazionali (o "listone fascista", come fu definito dalle opposizioni) al meccanismo elettorale (legge Acerbo) e al generale clima di violenza e di intimidazione che caratterizzò in molte zone d'Italia le settimane della campagna elettorale.
Si tratta però di un giudizio solo in parte sufficiente a giustificare il risultato della consultazione, che non tiene in debita considerazione altri importanti fattori che, di fatto, contribuirono in maniera determinante al largo successo ottenuto dalle liste governative. Trascurare questi fattori o semplicemente non tenerne conto (qualunque sia la ragione di tale scelta) significa rinunciare a capire i meccanismi e le dinamiche, lo sfondo e i motivi che permisero in Italia il crollo dello stato liberale e la fine della democrazia.
Nel lavoro sono stati utilizzati prevalentemente documenti presenti presso l'Archivio Centrale dello Stato di Roma che mai, fino a questo momento, erano stati usati negli studi dedicati all'argomento.


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